La cantante inglese M.I.A. ha avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe a sostegno delle persone direttamente colpite dalle recenti eruzioni vulcaniche sull’isola di Saint Vincent, che si trova nel sud dei Caraibi tra Grenada e Barbados.

“Non ho mai creato una pagina di crowdfunding prima d’ora, ma come forse saprai Saint Vincent mi sta molto a cuore”, ha scritto la cantante sul suo profilo Instagram lunedì scorso, aggiungendo: “Ho scritto la mia prima canzone lì. Dal momento che andare in Sri Lanka è fuori discussione per motivi politici, è stata la mia isola lontana dalla mia isola negli ultimi venti anni”.

L’obiettivo della campagna è quello di raccogliere centomila sterline da destinare alle cure essenziali delle oltre sedicimila persone che sono state evacuate dalle loro abitazioni a causa delle eruzioni del vulcano La Soufrièree e dall’attività sismica ad esse connessa.

Le donazioni, che al momento hanno raggiunto le oltre ventimila sterline (grazie anche al manager di The Weeknd che ha donato una cospicua somma di quasi diecimila sterline), andranno direttamente al fondo di soccorso Volcano refugee relief fund e al LEO club:”La tua donazione andrà alle persone giuste”, ha scritto la cantante.

Obiettivo della campagna: acquistare beni di prima necessità

“I danni provocati da La Soufrière non hanno avuto equivalenti negli ultimi quarant’anni. La situazione è caratterizzata da interruzioni di corrente elettrica e scarsità d’acqua. Tutto è coperto da cenere, il vulcano è ancora in eruzione e potrebbero esserci ulteriori danni ”, ha scritto M.I.A. nel suo post.

Il denaro raccolto servirà, quindi, ad acquistare coperte, generatori di corrente, maschere antigas, occhiali di protezione, kit igiene, prodotti sanitari e altri beni di prima necessità che, come sottolinea la cantante, sull’isola possono raggiungere prezzi quattro volte superiori rispetto a quelli che si potrebbero trovare nel Regno Unito, per esempio. L’isola di Saint Vincent, infatti, è un’isola molto turistica e il costo della vita e delle merci importate è estremamente alto.

M.I.A. alla 68ma Berlinale per il documentario su di lei Matangi/Maya/M.I.A.
M.I.A. alla conferenza stampa del documentario Matangi/Maya/M.I.A. alla Berlinale 2018 © Pascal Le Segretain/Getty Images

In questo momento storico, un altro problema è anche quello dell’urgenza delle vaccinazioni: è molto difficile per le persone allontanate dalle proprie case entrare nei rifugi senza vaccinazione e, secondo l’artista: “Non dovrebbero essere messe nella situazione in cui sono obbligate a prendere tale decisione direttamente in loco per un letto sicuro”.

L’eruzione del vulcano La Soufrière e i danni alla popolazione di Saint Vincent

Il vulcano La Soufrière è un vulcano di tipo esplosivo che dal 9 aprile scorso ha ripreso la propria attività dopo quarantadue anni di inattività. Giovedì 8 aprile, l’attività sismica rilevata sull’isola Saint Vincent aveva dato le prime avvisaglie dell’eruzione imminente e Ralph Gonsalves, primo ministro di Saint Vincent e Grenadine, aveva dichiarato lo stato di allarme, ordinando l’evacuazione di circa settemila persone dalla parte nord-orientale dell’isola.

L’esplosione più devastante si è registrata, finora, tra la notte di domenica e lunedì: le ceneri sono arrivate fino all’isola di Barbados, a centoventi chilometri di distanza dal vulcano.

Per ora le autorità locali non hanno segnalato vittime o feriti, ma dal nord dell’isola sono state evacuate in auto, barca, furgone e a piedi le quasi ventimila persone che vivono nelle zone “rosse” più esposte al vulcano. Le eruzioni, che hanno distrutto intere piantagioni e diversi ettari di foresta, potrebbero continuare per settimane.

In questo momento, quasi tremila persone si trovano in sessantadue rifugi di emergenza allestiti sull’isola e gestiti dal governo e sono sottoposte a screening e vaccinazione Covid-19 dal Ministero della salute, come afferma la Caribbean disaster emergency management agency.

Navi sono pronte a salpare per portare gli evacuati sulle isole vicine che hanno offerto la loro assistenza, ma arrivano anche notizie di persone che hanno rifiutato di lasciare la propria casa, pur abitando molto vicino al vulcano.

La continua attività sismica rende ancora più difficile le evacuazioni e l’intera isola e le isole circostanti sono ricoperte da pericolose ceneri vulcaniche, mentre la caduta di massi e rocce provoca la distruzione delle abitazioni e il danneggiando di proprietà. L’approvvigionamento idrico è stato interrotto nella maggior parte dell’isola e lo spazio aereo è chiuso a causa delle ceneri e del fumo.