Un airone e un cormorano si stagliano sulla scuola pubblica Hunter’s point campus di Long Island City, l’area industriale riconvertita lungo l’East River nel Queens, a New York. Attorno a loro, elementi industriali e ciminiere sembrano minacciare la salvaguardia dell’ambiente. Il tutto realizzato con una vernice particolare in grado di assorbire l’inquinamento presente nell’aria.
Il nuovo murale di Federico Massa, in arte Iena Cruz, si intitola High Tide, cioè alta marea, ed è il vincitore del contest Greenpoint earth 2020: Screens2streets, promosso da Greenpoint innovations insieme a Newtown creek alliance, in occasione della settimana del clima di New York. L’opera di Cruz si è aggiudicata il podio in mezzo ai lavori di centinaia di artisti che hanno messo a disposizione la loro arte per ispirare azioni di sostenibilità.
Il murale di Iena Cruz a New York
“Il murale rappresenta due mondi che coesistono: quello prodotto dalla mano dell’uomo, dell’industrializzazione passata e presente dei giorni nostri, e quello della natura”, ci racconta Cruz. “High Tide, ovvero alta marea, è un fenomeno naturale dovuto all’attrazione gravitazionale esercitata sulla terra dalla luna. Purtroppo il problema dell’innalzamento delle acque è sempre più una conseguenza dettata dalla mano dell’uomo che dalla natura stessa”.
L’opera sottolinea infatti l’importanza e il ruolo fondamentale della natura nella salvaguardia dell’ambiente e delle nostre coste. Perché se è vero che l’alta marea è un fenomeno naturale, il rischio è che ci possa essere un innalzamento del livello dei mari costante causato dal riscaldamento globale dal conseguente scioglimento dei ghiacciai.
Tema che torna spesso nelle opere dell’artista milanese di nascita e newyorkese d’adozione, che si è affermato sulla scena internazionale con murales dislocati tra New York, Miami, Barcellona e Città del Messico, focalizzati proprio su tematiche legate ai cambiamenti climatici, ai rischi derivanti dall’inquinamento e al dramma delle specie animali a rischio di estinzione.
“Ho deciso di concentrarmi su questi temi in seguito ad una presa di conoscenza delle azioni invasive dell’uomo sul nostro ecosistema – continua Cruz –; poi la presa di conoscenza della mia esistenza su questo pianeta è stata la naturale conseguenza”.
La vernice che assorbe l’inquinamento dell’aria
Non è la prima volta che Cruz, oltre a tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’impatto che ciascuno di noi ha sul pianeta, dà il suo contributo materiale alla riduzione dell’inquinamento dell’aria. In molti si ricorderanno Hunting Pollution, il murale più grande d’Europa che purifica l’aria, realizzato dallo street artist a Roma nel 2018; oppure di un anno dopo è Anthropoceano, l’opera che sorge nel quartiere Lambrate di Milano, che racconta il nostro impatto sugli ecosistemi marini e riduce la presenza di biossido di azoto nell’aria quasi del 90 per cento grazie all’utilizzo della pittura Airlite.
Ebbene, anche High Tide assorbe l’inquinamento dell’aria grazie all’uso di una pittura unica, Smog armor, ed è il primo murale completamente prodotto a impatto zero, creato con materiali per lo più riciclati e riutilizzati. In occasione della Giornata della Terra, viene presentato anche il documentario High Tide, diretto e filmato da Mila Tenaglia, montato da Eleonora Privitera, e prodotto da Synaptica Project, che vuole evidenziare il ruolo necessario dei nostri ecosistemi attraverso un progetto di arte pubblica.
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