Dopo 14 ore di dibattito durate fino alle 5 del mattino, mercoledì 21 aprile 2021 è stato finalmente raggiunto l’accordo tra il Parlamento europeo e gli Stati membri: l’Unione ridurrà le emissioni di gas serra “almeno del 55 per cento” entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo è contenuto nella Legge sul clima e diventerà quindi vincolante nei 27 Stati.
Si dibatteva da diversi mesi sull’obiettivo intermedio da raggiungere nel corso di questo decennio, indispensabile per dare corpo e credibilità alla promessa di azzerare l’impatto climatico del Continente entro il 2050, sancita dal Green Deal europeo. Inizialmente la Commissione aveva proposto un taglio del 55 per cento e il Parlamento aveva poi rilanciato col 60 per cento. Questo accordo è di fatto una soluzione di compromesso, tanto più perché gli Stati membri hanno accettato di porre un tetto al contributo fornito dall’assorbimento di CO2 da parte del suolo e delle foreste. A conti fatti, spiega il presidente della commissione Ambiente Pascal Canfin, corrisponde quindi a un abbattimento delle emissioni pari al 57 per cento.
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