ore 12.00 09/12/2023

Il Cuore non smette mai di battere la CNU continua a coordinarsi per i viveri nelle zone colpite

Rappresentanza del Comune di Gonzaga prima della partenza

Questa mattina alle 10.00 è arrivato dal Comune di Gonzaga, grazie alla collaborazione tra CNU, Cristina Alberti del Comitato Genitori di Gonzaga ed una delle associazioni amiche, Bunden in Piasa E.T.S. con la “preziosa” collaborazione del Sindaco Elisabetta Galeotti e del vice Sindaco Carla Ferrari(in foto) ;

un bilico carico di viveri (altri 4 in organizzazione) dirette a La Briglia Località del Comune di Vaiano (po). Annesso agli scatoloni di merce, visto il periodo hanno ben pensato anche di regalare un bellissimo presepe artigianale e di portare prodotti tipici delle loro zone, consumati più tardi con gli amici al Circolo Spola D’oro per festeggiare un gemellaggio di cuore.

La Comunità di Gonzaga non è nuova a questo tipo di azioni umanitarie: presenti nell’alluvione dell’Emilia Romagna, in Ucraina, per citarne alcune. Un Comune, quello di Gonzaga assieme a Bondeno con un forte senso del dovere.

Da parte nostra vanno ulteriori ringraziamenti a: , Letizia Zangelmi,  Antonio Grandi, Stefano Arioli di progetto ambiente, Terziotti Lorenzo che ha messo a disposizione il mezzo e le spese di trasporto, Bosi Vanni, Pinotti Luigi rispettivamente Presidente e Consigliere della associazione Bunden in Piasa, che hanno reso possibile questo ed anche altri viaggi come a Campi Bisenzio ed infine a Gabriele Di Vita di La Briglia ed a tutto il team del Circolo Spola D’Oro.

Per non dimenticare:

Alcune immagini della VAB TOSCANA durante l’emergenza

Sono passati ormai 40 giorni dall’alluvione che ha colpito le province di Prato, Firenze e Pistoia ma i disagi continuano ad esserci. Centinaia sono stati volontari tra quelli coordinati da CNU e la VAB TOSCANA (che abbiamo aiutato anche economicamente per far fronte alle spese di carburante durante questa emergenza e per la messa a nostra disposizione dei loro mezzi, quando necessari), con il supporto anche di altre associazioni e volontari spontanei arrivati il giorno stesso al disastro, che si sono alternati per aiutare la popolazione colpita della vallata e non solo. Durante i primi giorni e settimane il supporto della popolazione è stato non “superfluo” come qualche rappresentante istituzionale ha detto ma utile, fondamentale se non addirittura “necessario ed indispensabile” visto che a sole 5 ore dall’accaduto una moltitudine di Esseri Umani erano già presenti nei luoghi alluvionati a dare una mano e la stessa CNU si era già messa in viaggio attivando la sua rete di associazioni amiche e volontari per reperire attrezzature per gli sgomberi, mezzi e viveri. Ricordiamo che una delle associazioni amiche (A TuttaBriglia)si trova proprio nella località omonima ed ha visto la sua sede diventar inagibile

Uno dei tanti pranzi offerti dalla Spola D’oro di La Briglia, ai volontari accorsi spontaneamente

Vogliamo citare un gruppo, nato su Telegram il giorno stesso dell’alluvione: SOS Toscana che sull’esempio di SOS Emilia-Romagna e con il loro aiuto ha coordinato quasi 2000 individui o meglio, si sono auto-coordinati con una capacità e prontezza che neppure la potente macchina istituzionale con tutti i suoi piani emergenziali avrebbe saputo fare. Basti pensare che a differenza dell’Emilia Romagna, non erano stati neppure presi in esame i punti di stoccaggio di viveri e beni di prima necessità che, di fatto, sono nati spontaneamente e per la totalità autogestiti da associazioni e volenterosi. La stessa CNU in Emilia Romagna, in coordinamento con alcuni Sindaci, Assessori e funzionari pubblici, è riuscita i a portare diversi mezzi di viveri nelle zone fieristiche di Cesena, Ravenna e Forlì. In un grande spirito collaborativo hanno saputo fare da collante anche con la popolazione. Tutt’altra storia in Toscana, avendo preso atto della mancanza di spazi “organizzati” (luoghi potenziali potevano essere i due palezzetti sportivi a Maliseti tra Prato e Quarrata ad esempio) la CNU ha dovuto stoccare vari mezzi e camion presso Centri privati, Circoli ed associazioni. Pochi sono stati i contatti organizzati che siamo riusciti a raggiungere direttamente, citiamo quello di Quarrata con l’aiuto dell’Assessore Turetti.

E mentre “i Grandi” definivano gli iter burocratici e di accreditamento per capire come e quando muoversi e se muoversi in determinate zone, decine di squadre volontarie, gente comune ma con un Reale senso del dovere e dell’Onore, si sono organizzate spontaneamente al fine di sgombrare abitazioni, locali, esercizi, fabbriche inondate e sommerse dal fango. La Briglia è forse quella che ha subito maggiormente la devastante forza della natura che reclama i suoi spazi ed il suo posto con forza. Forse per mancata campagna di prevenzione? La Briglia di fatto si è trovata tra due fuochi: la Montagna che crollava portando detriti e fango da una parte ed il fiume che esondava dall’altra.

Emergenza climatica o buon senso tardivo?

Luca TsT Alessi Disaster Manager CNU e membro VAB e la coordinatrice di SOS Toscana su Telegram

Nei primi giorni dal disastro ed in quelli a seguire si è parlato spesso di cambiamenti climatici, di temperature record, di clima tropicale. Politici, scienziati hanno letteralmente fatto a gara bombardando le televisioni e le radio di ogni italiano: è colpa del cambiamento climatico, è colpa dell’innalzamento delle temperature. Qualcuno si è fatto riprendere anche nel cortile di un’abitazione, diventato quasi un torrente, gridando al “cambiamento climatico” ed alla mutazione morfologica dei luoghi come fino ad oggi erano stati conosciuti, per non parlare dei botta e risposta per decider di colore doveva essere l’allerta. Citiamo giustamente il Sindaco di Prato Biffoni che più di una volta ha sollevato il problema sulla mancata tempestività delle informazioni: “L’allerta doveva essere rossa”. Giani: “Non decido io” (fonte)

Ed in tutto questo, poco si è detto sulle ricorrenze. Novembre è un mese che potremmo definirlo, nella giostra dei vari colori, sicuramente rosso. Quasi ogni anno si verificano situazioni di forte attenzione. Basti pensare che nella piana Fiorentina le catastrofi alluvionali sono sempre avvenute nei primi giorni di questo mese e non da 2 o 3 anni ma da decenni, lontani da “leciti” sospetti climatici ed allora viene da domandarsi come mai si attenda sempre l’ultimo momento per pensare a cosa si dovrebbe fare realmente per mettere in sicurezza la popolazione.

Viene da chiedersi: come mai si aspetta sempre che i buoi scappino dalla stalla per poi interrogarsi sul perché? e allora ben vengano le interrogazioni intellettuali,  “ben vengano” se fossero davvero un buon motivo per trovare soluzioni e rimedi ma purtroppo sono le stesse domande che ciclicamente si ripetono nello corso dei decenni.

A titolo di nota, restando nella memoria a breve termine: solo dal 2012 al 2023 sono stati registrati 684 allagamenti da piogge intense, 166 esondazioni fluviali, 86 frane.

Solo in sicilia, 72 nel lazio, 66 in Lombarida, 59 in Emilia-Romagna, 49 tra Campania e Puglia, 48 in Toscana mentre per le esondazioni registriamo al primo posto la Lombardia con 30 casi, l’Emilia Romagna con 25 e la Sicilia con 18 (fonte ilsole24ore).

Volontari accanto al bilico partito da Gonzaga in collaborazione con la CNU

E’ proprio il caso di domandarsi come mai alcune Istituzioni continuino a farsi domande e si manchi di passare a fatti realmente concreti. E ancora viene da domandarsi dove sia la convenienza a spendere, perché qualche centinaio di milioni di euro, versati dai contribuenti, per mettere in sicurezza strade, ponti, argini, montagne, litorali, a fronte di cifre miliardarie da erogare, utili al ripristino di queste zone distrutte da eventi naturali e a volte anche prevedibili.

Proprio questa mattina a La Briglia molti imprenditori manifatturieri ci hanno rivolto tutta la loro indignazione sui cosiddetti aiuti da parte dello stato che si ad ora risolto in un solo posticipo di un mese per il pagamento delle utenze e degli F24

Alcuni volontari VAB e CNU alle prese con l’emergenza

Alla nostra domanda:

quanto tempo impiegherete per risollevarvi e ricominciare a lavorare, quanto tempo impiegherete per richiamare tutti i vostri operai?

La risposta è stata quasi univoca, qualcuno anche con gli occhi lucidi: mesi e non tutti potranno farlo, perché abbiamo perso quintali di materiale, alcuni di noi sono fermi ed altri stanno facendo fatica a ripartire, molti ordini sono stati annullati e le tasse comunque dovranno essere pagate, ci hanno traditi (fonte). A questo aggiungono la laboriosità della richiesta dei contributi che, di buona norma, dovrebbero essere erogati in automatico anche in relazione al fatto che ormai il controllo dei cittadini è capillare e lo dimostra il fatto che per pagare le tasse sono attentissimi e pronti alla riscossione attraverso richiami e decreti ingiuntivi di vari generi e quando devono invece dare loro, tocca a noi chiamarli? Non chiediamo la luna…le casse dello STATO sono le nostre tasse, sono soldi nostri! cosa dovremmo fare noi? pignorare le Istituzioni come fanno loro con noi, quando chiediamo ciò che ci spetta e non rispondono? Siamo alla sopravvivenza!

Gabriele De Vita del Circolo Spola D’oro di La Briglia è uno degli abitanti che più si è prodigato nella gestione dell’emergenza locale ed anche uno dei più delusi dalle Istituzioni Locali. “Qui siamo dimenticati, le Istituzioni vengono a fare la passeggiata per farsi riprendere ma nel concreto non stiamo vedendo nulla. Contiamo milioni di danni, non so come ripartiremo.”

Lasciamo alla popolazione italiana l’arduo compito di rispondere a questa domanda invitando tutti alla riflessione che un Vertice al comando, qualunque esso sia e qualunque colore abbia è, di fatto un’emanazione della base che deve riprendere il suo ruolo decisionale. E’ quindi importante risvegliare non un senso civico ma un senno umanitario, quel “senno” che si desta in casi come questi ultimi avvenuti, quello spirito quasi combattivo che porta l’Essere Umano a darsi un colpo di reni ed a tendere la mano senza distinzione alcuna, quel senso di Umanità, altruismo e condivisione che non dovrebbe sopirsi nel momento in cui si spengono i riflettori dei media ma che dovrebbe continuare ad essere nutrito perché vi sia un mondo migliore.

La CNU dal suo canto quale Organismo in Diritto Internazionale si muove per la difesa dei diritti fondamentali dei popoli, si veda l’ultimo incontro alla OSCE sulla tratta degli esseri umani e nei casi di emergenza, cercando il più possibile la cooperazione con le Istituzioni locali ove ha i suoi osservatori (41 paesi) e non entra nel merito dei rapporti tra STATI e Cittadini ma non può esimersi dal raccogliere le grida degli Esseri Umani ai quali, per Statuto si rivolge e riconosce come primari interlocutori.

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