La Russia sta vivendo un’ondata di caldo eccezionale. Ad essere colpita è in particolare la regione di Mosca: nella capitale sono state registrate le temperature più alte degli ultimi 120 anni per un mese di giugno. Lunedì 21 i termometri nella città hanno indicato infatti 34,7 gradi centigradi, battendo un record che reggeva dal 1901. Per le giornate di giovedì 24 e venerdì 25 le previsioni indicano che si potrebbero perfino superare i 35 gradi.
“La colpa è dei cambiamenti climatici”
A confermare il record è stata Marina Makarova, meteorologa dell’agenzia Rosguidromet. Secondo la quale a provocare fenomeni di questo genere è senza dubbio il riscaldamento globale: “La colpa è dei cambiamenti climatici mondiali”, ha spiegato.
I dati raggiunti lunedì scorso non sono inoltre così lontani dal record assoluto per la città di Mosca, che è di poco superiore ai 38 gradi, raggiunto nel mese di luglio del 2010. All’epoca, una grosse fetta del territorio occidentale della Russia dovette fare i conti con un episodio di caldo eccezionale e con gravi incendi.
Nel giugno del 2020 il record assoluto registrato in Siberia
Anche a San Pietroburgo, città situata 600 chilometri più a Nord, i dati sono impressionanti. Era dal 1998 che non si raggiungevano picchi attorno ai 34 gradi. D’altra parte, secondo gli scienziati la Russia – e in particolare la Siberia e la regione artica – sono particolarmente vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici. Nella porzione più settentrionale del territorio russo, il ritmo del riscaldamento è infatti circa due volte superiore rispetto alla media globale.
La drammaticità della situazione è stata confermata nel giugno del 2020, quando nel villaggio di Verchojansk – paesino popolato da mille abitanti nella nella Repubblica autonoma della Sacha-Jacuzia (Siberia orientale) – la colonnina di mercurio ha raggiunto i 38 gradi centigradi. Un record assoluto per una zona nota per essere una delle più fredde della Terra.
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