Milano non si ferma e anzi si conferma la piazza in Italia dove accadono le cose, specie se di natura artistico-culturale. Ha infatti da poco inaugurato uno spazio espositivo dedicato interamente al design, l’Adi design museum – Compasso d’oro. Siamo andati a visitarlo per capire cosa offre e scoprire la storia della sua particolare location.
Non solo un museo di design, ma un’idea di spazio urbano
Un’altra tappa per chi è in procinto di visitare Milano, un nuovo vanto per la città e i milanesi. Il capoluogo lombardo infatti dallo scorso maggio ha un altro museo dedicato al design, che si aggiunge a quello in Triennale. Il luogo dove sorge è tutt’altro che casuale, tanto che per l’occasione è stata anche rinominata a tema una piazza: piazza Compasso d’oro. Ma cos’è il Compasso d’oro? Si tratta di un importante riconoscimento ideato da Giò Ponti nel 1954 – il più antico e prestigioso premio di disegno industriale al mondo – che viene assegnato dall’Associazione per il disegno industriale (Adi) con l’obiettivo di premiare e valorizzare la qualità del design italiano. Il museo nasce proprio per celebrare e mostrare tutti progetti che negli anni si sono aggiudicati questo importante premio.
L’edificio preesistente che lo ospita era un luogo storico degli anni Trenta, utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica, e al piano inferiore ne troverete ancora ampia traccia per esempio nei cumulatori. L’idea da cui si è partiti è stata quella di rinnovare e valorizzare il ricco patrimonio di archeologia industriale che rappresentava, molto interessante come concetto se pensiamo che il design di cui oggi è dimora, è forse l’espressione massima della modernità e del cambiamento.
Negli oltre 5mila metri quadrati della struttura troverete oltre al museo, una bella libreria a tema, un caffè e degli spazi che possono ospitare incontri ed eventi. L’Adi design museum si aggiunge ad altri centri culturali della zona: la Fondazione Feltrinelli e la Fabbrica del vapore in particolare, creando così un’offerta ampia specie per chi vive attorno a Poalo Sarpi, prima conosciuta solo come Chinatown. Un altro tassello del progetto che vuole far diventare Milano “la città dei 15 minuti”: dalla pandemia infatti, l’amministrazione comunale si sta impegnando e sta lavorando affinchè ogni cittadino, in qualunque zona abiti, abbia a soli 15 minuti da casa tutto ciò di cui ha bisogno, cultura compresa. Che progetto illuminato, un’azione d’uguaglianza sociale urbana.
Quando il design racconta la storia della società
I progetti, gli oggetti del Compasso d’oro parlano non solo della capacità tecnica, della maestria e del genio degli uomini e delle donne (perché ce ne sono! Cercatele in mostra) che hanno cambiato le nostre vite grazie alle loro idee, ma anche della società e dei suoi profondi mutamenti derivati da nuovi bisogni. È quasi emozionante vedere ad esempio il progetto della prima metropolitana milanese, le pubblicazioni che spiegavano ai cittadini come utilizzarla, oppure i disegni tecnici di utensili semplici ma indispensabili come pentole, posate, o grandiosi mezzi come un catamarano appeso al museo sopra le nostre teste o le vetture più iconiche della storia dell’industria automobilistica. Quello al museo è un viaggio interessante, a tratti anche divertente, in una disciplina, se così può essere chiamata, in cui il nostro paese eccelle ed è quindi anche un modo per rinfrescare un po’ il nostro orgoglio italiano.
All’Adi design museum, oltre alle collezioni permanenti che trovate elencate qui, sono esposte periodicamente delle mostre temporanee. In particolare al momento di invitiamo a soffermarvi su quella di Renata Bonfanti, dedicata al lavoro della designer che è stata uno degli esempi più alti, e certamente cronologicamente tra i primi, di textile designer in Italia.
Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 10:30 alle 20:00. Il biglietto costa 12 euro ma sono previste parecchie riduzioni, informatevi qui. L’ingresso principale è in piazza Compasso d’oro, ma attenzione perché esistono altri accessi da via Ceresio 7, Via Bramante 42, Piazzale Cimitero Monumentale.
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