Un violento incendio è divampato in una raffineria di petrolio a sud di Teheran in seguito a un’esplosione causata da una fuoriuscita di gas liquido. È quanto ha riportato alla tv di stato Mansour Darajati, direttore generale della squadra anticrisi della capitale dell’Iran.
Per Teheran non è sabotaggio
Più di un’ora dopo l’inizio dell’incendio, le fiamme erano visibili a diversi chilometri di distanza insieme a un denso fumo nero. Secondo l’agenzia ufficiale Irna la raffineria, in funzione dal 1968, appartiene alla Teheran oil refining company e ha una capacità di 250mila barili al giorno. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato di aver escluso qualunque ipotesi di “sabotaggio” e che l’incidente sarebbe avvenuto a causa di un problema tecnico.
L’incendio alla raffineria di Teheran è avvenuto intorno alle 19,30 di mercoledì 2 giugno e non avrebbe provocato vittime. Ci sono, però, undici feriti, di cui nove pompieri, ed è stata aperta un’inchiesta per approfondire le cause dello scoppio. La raffineria è situata in una zona industriale, ma si trova anche a poche centinaia di metri dalle abitazioni delle persone. Per questo i vigili del fuoco intervenuti sul posto stanno delimitando l’area in modo che non vengano coinvolti altri serbatoi.
L’incendio nella raffineria non è un caso isolato
L’incendio arriva poche ore dopo che la marina iraniana ha annunciato che una delle sue navi più grandi, la Kharg, una nave di rifornimento della flotta, è affondata nel golfo dell’Oman dopo un incendio, la cui causa non è stata identificata.
Una settimana prima, invece, nove persone erano rimaste ferite in un’altra esplosione, questa volta in un impianto che produce materiali esplosivi nell’Iran centrale, a cui è seguito, tre giorni dopo, l’esplosione di un oleodotto in un complesso petrolchimico vicino alla costa del Golfo iraniano. In questo ultimo caso c’è stata una vittima.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.