Dopo oltre 100 anni in cui si è creduta estinta, la tartaruga gigante di Fernandina (Chelonoidis phantasticus), in realtà, non lo è. La conferma di questa splendida notizia è arrivata martedì 25 maggio grazie ai risultati di alcuni test del dna condotti su una testuggine, chiamata Fern, presente sull’isola di Fernandina, alle Galapagos, che confermano la sua appartenenza alla specie. Un gruppo di ricercatori ha immediatamente lanciato una raccolta fondi per finanziare una serie di spedizioni sull’isola e cercare altri esemplari.
Individuato un esemplare di tartaruga gigante di Fernandina
Fern era stata trovata nel 2019 durante una spedizione congiunta dell’ong Galapagos conservancy e del Galapagos national park directorate (Gnpd) e da subito gli scienziati avevano avuto il sospetto che potesse essere una discendente dell’ormai estinta Chelonoidis phantasticus. La conferma ufficiale è stata fornita in questi giorni dai ricercatori dell’università di Yale che hanno condotto i test genetici sull’animale, confrontando il suo dna con quello dell’ultimo esemplare della specie che era stato classificato alle Galapagos nel 1906.
“La credevamo estinta da oltre 100 anni! Ora abbiamo la conferma della sua esistenza. Una tartaruga della specie Chelonoidis phantasticus è stata scoperta alle Galapagos”, ha twittato il ministro dell’Ambiente ecuadoregno Gustavo Manrique. “Incominciare il nostro mandato con così tante buone notizie è una bellissima cosa. La speranza resta intatta”.
In programma una spedizione per cercare altri esemplari
“Uno dei grandi misteri delle Galapagos è proprio la tartaruga gigante dell’isola di Fernandina. Scoprire adesso questa specie che credevamo aver perso per sempre, potrebbe essere il momento giusto per salvarla”, ha spiegato James Gibbs, vicepresidente dell’ong ed esperto di tartarughe alla State university di New York.
L’isola è dominata da un imponente vulcano ancora attivo che rende le spedizioni particolarmente difficoltose, ma i ricercatori hanno già avviato una raccolta fondi per recarsi in loco e cercare un esemplare maschio, nella speranza di poterlo far riprodurre con Fern e salvare quindi l’intera specie.
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Le storie di Fern e George
Parole fiduciose sono state spese anche da Danny Reuda, il direttore del parco delle Galapagos, che reputa la conferma dell’identità di Fern un’occasione per salvare questa specie dall’estinzione ed “evitare il destino di George il solitario”. Da quando era stato ritrovato nel 1972, George è sempre stato l’ultimo della sua specie, la Chelonoidis abingdonii, più comunemente nota come tartaruga gigante dell’isola di La Pinta. Non ha mai accettato di accoppiarsi con nessun’altra testuggine e quando è morto, nel 2012, ha portato l’intera specie con sé. Lo stesso destino ora incombe su Fern che, fino ad oggi, sembrerebbe essere l’ultima tartaruga gigante di Fernandina.
Infatti, prima della sua scoperta nel 2019, era stato trovato solamente un esemplare di questa specie in natura, nel 1905, da un team di ricercatori della California academy of sciences. Nel diciannovesimo secolo, la popolazione di tartarughe giganti delle Galapagos è stata decimata in tutto l’arcipelago dai cacciatori di balene e dai pirati e, ai tempi, si credeva che la tartaruga di Fernandina si fosse estinta a causa delle eruzioni vulcaniche avvenute nei secoli precedenti. La popolazione totale di tartarughe giganti su tutte le isole, conta oggi solo il 10-15 per cento degli esemplari di un tempo, che si crede si aggirassero tra i duecentomila e i trecentomila individui.
Le tartarughe sono gli animali più longevi di tutti i vertebrati. Mediamente vivono tra i 70 e gli 80 anni, ma in alcuni casi possono arrivare fino ai 200. Oggi sono seriamente minacciate da una lunga serie di fattori umani che comprendono la distruzione dei loro habitat, la caccia e ovviamente il commercio illegale di specie esotiche.
Bisogna però ricordare che sono comparse sul pianeta 250 milioni di anni fa e sono sopravvissute agli eventi più estremi, dalle glaciazioni alle estinzioni di massa. Le intelligenze che devono aver sviluppato per poterlo fare sono incredibili. Per questo, quando si parla della loro salvaguardia, non ci si riferisce solamente al salvataggio della loro specie, ma si tratta di proteggere un’intera parte dell’identità del nostro Pianeta. E, forse, anche della nostra.
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