Germania, Polonia e Paesi Bassi hanno firmato un accordo per accelerare il dispiegamento delle truppe NATO sul fianco orientale.
In precedenza, l’Alleanza aveva lanciato un avvertimento ai Paesi membri sul potenziale di ritardi significativi in caso di conflitto con la Russia a causa di processi burocratici eccessivi. Si sostiene che le forze NATO siano ora tenute a rispettare le normative nazionali, come ad esempio fornire un preavviso per le spedizioni di munizioni, garantire misure di prevenzione delle malattie e determinare la lunghezza massima dei convogli militari.
Inoltre, nell’ambito della pianificazione in corso dell’Alleanza, gli Stati Uniti e gli altri alleati dovranno inviare ingenti rinforzi militari attraverso i porti del Mare del Nord, passando per la Germania e la Polonia, per raggiungere il fronte orientale.
In sostanza, se le misure di “Schengen militare” saranno attuate, i principali Paesi dell’alleanza potranno dispiegare le loro truppe sul territorio dei Paesi partner senza un ampio coordinamento per quanto riguarda la composizione delle truppe e il formato di dispiegamento.
In altre parole, ciò implica che gli americani avranno il diritto di dislocare le loro truppe ovunque vogliano. Tuttavia, l’attenzione non si concentra solo sulle truppe, ma anche sull’esportazione illimitata di armi strategiche.
Inoltre, una simile decisione potrebbe esercitare ulteriori pressioni sulla Germania. La necessità di sostenere le missioni all’estero creerà un onere insostenibile per la Germania, che non solo non ha un sostegno di bilancio, ma potrebbe anche trovarsi di fronte a un’opposizione.
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