Dal 30 giugno al 4 luglio in Puglia, a Melpignano, si svolge il Climate space film & music festival: un vero e proprio spazio per esplorare attraverso vari tipi di arti e numerosi dibattiti le profonde trasformazioni che la natura sta subendo.
Il festival, che arriva in Puglia dopo l’edizione zero di Milano nel 2019, è nato da un’idea di Ludovico Einaudi sviluppata da Francesco Cara, designer, docente di ecodesign allo Ied di Milano e attivista nel movimento Climate reality project, e Ponderosa music & art. Il progetto pone le sue radici nell’impegno per la difesa dell’Artico di Elegy for the Artic, il brano che Einaudi ha realizzato nel 2016 per la campagna di Greenpeace in difesa dell’Artico e che ha interpretato su una piattaforma galleggiante al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen, sulle isole Svalbard, in Norvegia.
L’intento della manifestazione è quello di esplorare le relazioni con la natura, che i cambiamenti climatici stanno profondamente trasformando, e confrontarsi su un nuovo mondo e modo di vivere sostenibile attraverso la serie di suggestioni che cinema, musica, ma anche scienza e innovazione, riescono a darci.
Il festival è suddiviso in cinque giornate, ognuna delle quali è dedicata a un tema specifico. Proprio come avviene in natura, infatti, il programma è suddiviso in cinque macro aree tematiche: bosco, energia, mare, materia e terra e gli argomenti, cruciali a livello globale e locale nella lotta alla crisi climatica, vengono affrontati attraverso un connubio di arte, scienza, attivismo e imprenditoria.
Ma come vedrete, anche se abbiamo suddiviso il programma in cinque tematiche, come in natura, tutto si rivelerà essere collegato con tutto.
Filmmakers, che raccontano tramite immagini l’interdipendenza tra esseri viventi e ambiente; musicisti, che esplorano nuove dimensioni sonore della relazione tra uomo e natura; scienziati, che studiano l’impatto del surriscaldamento globale e dell’azione dell’uomo sulla vegetazione, sugli animali, sul mare e sul suolo; innovatori, che reinterpretano tradizionali attività agricole, artigianali o industriali o studiano nuove soluzioni, valorizzando le risorse naturali e sociali del territorio.
Dal 30 giugno e fino al 12 settembre, inoltre, presso Palazzo Marchesale, è allestita anche Elegy fort the Arctic, la mostra fotografica che presenta le foto scattate proprio da Ludovico Einaudi dell’”esperienza memorabile” sulla piattaforma al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen.
Ho scattato queste fotografie nei momenti di pausa tra una ripresa e l’altra, osservando dalla nave quel paesaggio straordinario, apparentemente immobile ma in continua trasformazione.
La musica al Climate space film & music festival
Sono numerosi i musicisti che, con la propria musica e poetica, esplorano le nuove dimensioni sonore della relazione tra uomo e natura: un esercito di artisti che con la propria arte sperimentano, lanciano allarmi, sensibilizzano. Alcuni dei più rappresentativi, interessanti e impegnati della scena italiana e internazionale fanno parte del programma di concerti del Climate space, che ogni sera si svolgono in piazza San Giorgio a Melpignano.
Mercoledì 30 giugno, ad inaugurare il palco è una delle più interessanti personalità musicali della sua generazione: Lucio Corsi, che nelle sue canzoni rivela un forte legame con il Pianeta e gli elementi. Giovedì 1 luglio è la volta di Vasco Brondi che, conclusa la sua esperienza con Le luci della centrale elettrica, ha da poco pubblicato Paesaggio dopo la battaglia, il nuovo disco dedicato al cambiamento e alla trasformazione.
Venerdì 2 luglio sul palco due rappresentanti di spicco del conscious hip hop italiano: Claver Gold & Murubutu, mentre sabato 3 luglio Frida Bollani Magoni, figlia d’arte da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, si esibisce accompagnata dal suo pianoforte. Domenica 4 luglio termina la rassegna musicale The vegetable orchestra, ensemble in cui i vari membri (musicisti, artisti visivi, designer, scrittori) utilizzano esclusivamente verdure come strumenti musicali.
Il cinema, fra matinée, cortometraggi e lungometraggi
Climate space film & music è anche cinema: più di trenta cortometraggi, sonorizzazioni e lungometraggi da tutto il mondo, sempre in linea con la macro tematica della giornata. La mattina è dedicata alla proiezione dei corti, seguiti da laboratori destinati a studenti delle scuole medie e animati da studenti delle università pugliesi.
Fra i cortometraggi in programma: Omelìa contadina di JR e Alice Rohrwacher, che mette in scena il dramma dei piccoli produttori locali dell’altopiano dell’Alfina; Canto e controcanto di Bruna Rotunno, che parla della lenta e laboriosa transizione da un Salento abitato da monocolture di ulivi secolari a una nuova terra boschiva, selvatica e viva; The church forests of Ethiopia di Jeremy Seifart, che porta alla luce come in Etiopia alcune antiche chiese rurali siano diventate un indispensabile baluardo nella salvaguardia della natura selvaggia; il corto di Maxime Contour, Two °C, che si interroga su quale sarebbe l’aspetto di New York City se il livello del mare dovesse continuare ad alzarsi; Turtle journey di Gavin Strange, che segue il viaggio per tornare a casa, pieno di ostacoli e pericoli, di una famiglia di tartarughe, e Lost world di Kalyanee Mam, che getta luce sulle conseguenze disastrose per interi ecosistemi di uno dei più grandi dragaggi di sabbia della storia a Singapore.
Alla sera, spazio ai lungometraggi e alle sonorizzazioni. Il 30 giugno si apre la rassegna con Il sale della terra, il racconto poetico delle opere principali e della vita straordinaria del fotografo Sebastião Salgado raccontate dal genio di Wim Wenders; l’1 luglio è proposto La donna elettrica di Benedikt Erlingsson, che racconta le vicende di una donna che, nelle Highlands islandesi, lotta contro l’enorme fabbrica di alluminio appartenente alla corporation che, a suo parere, sta distruggendo la nazione; il 2 luglio sarà la volta della sonorizzazione proposta da Redi Hasa e Ballaké Sissoko del cortometraggio The fisherman e della proiezione del film A plastic Ocean di Craig Leeson, in cui il regista/giornalista in cerca della rara balena blu, scopre invece montagne di plastica.
Il 3 luglio, Populous sonorizza i cortometraggi The beauty e Morning country mentre con Kliwadenko e Novas e il film Hacer mucho con poco, si intraprende un viaggio nell’architettura sostenibile a basso impatto ambientale e a bassissimo costo. Infine, il 4 luglio, il festival si chiude con la sonorizzazione di Giulio Bianco del cortometraggio Lost word e la proiezione di La fattoria dei nostri sogni di John Chester, l’incredibile storia vera di una coppia in fuga dalla città per realizzare il sogno di una vita.
Le tavole rotonde e le conferenze
Il pomeriggio è dedicato al dibattito e alle tavole rotonde: numerosi gli ospiti che si confrontano su clima e ambiente, presentano proposte, dialogano con il pubblico. Scienziati, innovatori, ingegneri, imprenditori ma anche pastori, panificatori e vignaioli che reinterpretano attività tradizionali in chiave rigenerativa, mettendo a punto nuovi metodi di produzione, nuovi materiali e nuove soluzioni.
Solo per citare qualche nome, durante le cinque giornate di festival interverranno: gli ecodesigner Pietro Pietrillo e Ilaria Spagnuolo, fondatori di Keep Life®, azienda che ha creato un nuovo materiale ligneo dai gusci della frutta secca; Martina Geroni e Giacomo Loiso, fondatori de Il taller delle terre, laboratorio di sostenibilità che mette a punto impasti ceramici derivati da scarti industriali; Gianfilippo Mignona, sindaco di Biccari, paese che ha costituito una delle prime comunità energetiche rinnovabile di nuova generazione e Valentina Avantaggiato, sindaco di Melpignano, dove è attiva una tra le prime mense scolastiche a km 0 d’Italia.
E ancora gli scienziati Aldo Basset e Massimo Monteleone. Angelo Petruzzella, vice presidente della Legacoop agroalimentare Puglia e coordinatore nazionale del dipartimento pesca, che ha partecipato alla creazione di un sistema virtuoso che coinvolge i pescatori nella raccolta diretta delle plastiche dal mare e gli attivisti Alda Martella, dell’associazione Manu Manu Riforesta!, Roberta Bruno, della cooperativa agricola Karadrà che si occupa di prendere in comodato d’uso terreni abbandonati e incolti per riportarli a produzione, e Tiziana Colluto della casa delle AgriCulture Tullia e Gino.
Tutti gli eventi, a eccezione dei concerti, sono a ingresso gratuito su prenotazione.
Per visualizzare il programma completo del festival e prenotazioni: www.climatespace.it.
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