Nel nostro paese c’è un altro triste record: quello dei furti di cani. Avvengono un po’ dappertutto. In casa durante una rapina, nelle automobili parcheggiate e momentaneamente incustodite, nei giardini pubblici o nelle aree cani, o quando il nostro amico a quattro zampe gironzola incustodito per strade o campagne. Il fenomeno non è appannaggio solo dell’Italia. In Gran Bretagna il premier Boris Johnson ha addirittura istituito una speciale task force contro i furti a carico degli animali domestici che, spesso, vengono sottratti anche per ottenere un congruo riscatto.
L’appello dell’Oipa
In Italia in media vengono rubati quasi tre cani al giorno, quindi circa mille l’anno. Lo rileva una ricerca effettuata sui dati forniti dai carabinieri della sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali. A questo proposito, l’Organizzazione internazionale protezione animali – Oipa – ha lanciato un appello ai proprietari per un monitoraggio attento dei propri compagni a quattro zampe nelle situazioni più a rischio. “È questo l’unico modo per contrastare questo genere di reati che, al di là della loro perseguibilità penale, sono davvero ignobili e spregevoli poiché colpiscono esseri indifesi e i sentimenti migliori dei loro compagni umani”, ha commentato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
È importante perciò tenere sempre i cani in casa, al sicuro e, se il nostro amico a quattro zampe vive anche in giardino, farlo entrare in un luogo protetto prima di uscire. Ed è bene non dimenticare mai il collare e il guinzaglio quando si esce di casa. Non solo perché è prescritto dalla legge, ma anche perché un cane libero costituisce un invito al furto e alla sottrazione.
Inoltre, mai lasciare i nostri amici attaccati al gancio fuori da negozi e uffici. Proprio per questo motivo, l’Oipa invita gli esercenti ad accogliere i cani nei propri locali, affiggendo fuori un cartello recante la scritta “Io posso entrare” per sensibilizzare i proprietari.
Furti di cani, i motivi di un gesto ignobile
Ma perché si rubano i cani? I motivi sono tanti e tutti abietti. C’è il commercio di cani di razza, quello degli esemplari da caccia, da tartufo, fino al giro dei combattimenti clandestini e all’accattonaggio. Molti esemplari appartenenti a razze di moda sono sottratti alle loro case per diventare fattrici o stalloni in allevamenti non riconosciuti che forniscono cuccioli senza pedigree nei paesi extraeuropei. E alle raccomandazioni sulla sorveglianza dei nostri migliori amici si aggiunge anche quella dell’applicazione del microchip, uno strumento indispensabile per rintracciare e identificare l’animale domestico rubato e per facilitarne il ritorno alla sua famiglia di origine.
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