L’esplosione della pandemia in India continua a preoccupare. Sono più di 3mila i morti provocati da Covid-19 registrati soltanto nelle ultime 24 ore. E complessivamente sono più di 200mila le vittime. Ma al di là dei numeri assoluto (negli Stati Uniti è stato superato il mezzo milione di morti, in una nazione con molti meno abitanti dell’India), a preoccupare è il trend delle ultime settimane.
Ospedali e crematori saturi. I morti inceneriti in un parcheggio di Nuova Delhi
Secondo i dati forniti dal ministero della Sanità della nazione asiatica, sono complessivamente 18 milioni le persone ufficialmente contaminate dal coronavirus. E soltanto in un giorno sono stati registrati più di 360mila nuovi casi. A far esplodere i numeri è stata probabilmente la propagazione di una variante locale, ma anche la tenuta di grandi manifestazioni politiche e religiose. Il risultato è che attualmente gli ospedali sono sommersi: mancano letti, medicinali e ossigeno.
La situazione risulta particolarmente inquietante soprattutto nella capitale, Nuova Delhi. Si stanno verificando casi di persone che muoiono asfissiate senza essere curate, di fronte ai nosocomi o nelle loro abitazioni. E si fatica a trovare luoghi per incenerire i cadaveri, tanto che di fronte alla saturazione dei crematori, si è deciso di procedere in un grande parcheggio della metropoli.
Vaccinati finora in India 150 milioni di persone
In India, inoltre, la società è ancora estremamente diseguale e milioni di persone vivono in bidonville in condizioni di povertà estrema. Anche nelle periferie di Nuova Delhi si possono vedere famiglie intere in lutto ai bordi delle strade, con accanto i cari defunti avvolti in lenzuoli bianchi. In attesa si sapere cosa fare del corpo. Il solo crematorio di Seemapuri, a nord-est della città, ha organizzato più di 100 funzioni in un solo giorno.
Nel frattempo, la campagna di vaccinazioni procede a rilento. Finora sono stati immunizzati 150 milioni di persone. Il programma, a partire da sabato 24 aprile, è stato esteso a tutti gli adulti. Ma in molti stati gli stock di dosi sono insufficienti.
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