L’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra, rispetto al piano dell’eclittica, si sta modificando. Gli scienziati sono da tempo al lavoro per comprendere le ragioni di tale fenomeno, e la distribuzione dell’acqua sulla superficie del Pianeta è stata individuata come una possibile causa. Una prima conferma, in questo senso, è arrivata alla metà dello scorso mese di marzo da un gruppo di ricercatori dell’Accademie delle scienze della Cina.
Il rimbalzo post-glaciale dovuto al riscaldamento globale
Lo studio suggerisce infatti che la fusione della calotta glaciale, dovuta al riscaldamento dell’atmosfera terrestre in corso, ha provocato proprio una redistribuzione delle acque marine sul globo. Per arrivare a tale conclusione, gli scienziati cinesi hanno calcolato la perdita totale di acqua che era contenuta nel ghiaccio polare e stimato il “pompaggio” delle acque sotterranee. I risultati parlano di una possibile “deriva”, tra il 1995 e il 2020, 17 volte superiore a quella del periodo 1981-1995.
I ghiacci hanno infatti la tendenza a “incurvare” la superficie della Terra. Come una persona che si sdraia su un materasso. Se il peso della calotta diminuisce, la superficie tende a risalire poco a poco, dando vita a ciò che gli scienziati chiamano rimbalzo post glaciale. Ma la fusione dei ghiacci non sarebbe in grado di spiegare, da sola, il fenomeno. Esso potrebbe essere dipeso, ad esempio, dallo sfruttamento intensivo delle falde acquifere per l’agricoltura.
Non ci saranno cambiamenti per le nostre vite
In ogni caso, la modifica dell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre non comporterà cambiamenti per le nostre vite. Al contrario, passerà del tutto inosservato. Potrebbe infatti, al massimo, modificare la durata delle nostre giornate di qualche millesimo di secondo. Tuttavia, dal punto di vista scientifico si tratta, se confermata, dell’ennesima prova della “forza” dei cambiamenti climatici. Che se non saranno arrestati sconvolgeranno la vita sull’intero globo terrestre.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.