La città di Pollica, capitale della dieta mediterranea e casa dei climate shapers, si prepara ad accogliere il 22 aprile Food for Earth, la maratona per il Pianeta organizzata dal Future food institute e dalla Fao in occasione della Giornata della Terra.
Sarà una grande corsa che virtualmente toccherà oltre trenta paesi partendo dall’Oceania, esplorando l’oriente, attraversando l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo e le Americhe e si connetterà con centinaia di giovani attivisti che da tutto il mondo celebreranno la Terra col “fare”.
Con nostro grande orgoglio, questo grande evento farà tappa anche in Cilento, dove lo stile di vita chiamato “dieta mediterranea” è diventato un vero e proprio modello di sviluppo capace di raggiungere l’equilibrio oggi necessario tra uomo, terra e prosperità. Il territorio cilentano rappresenta il simbolo della valorizzazione della biodiversità e della lotta per la tutela dell’ambiente. In questo momento storico, celebrare insieme la ‘Terra’ a Pollica assume un valore unico che ci permette di comprendere quanto i territori, così come la politica, possano contribuire a costruire un futuro migliore.
Perché celebrare la Terra
Perché è così importante celebrare la Terra? Prima di tutto perché è in pericolo. Come essere umani, da lei abbiamo sempre preso, ma raramente abbiamo dato qualcosa. In troppi di noi guardano alla terra superficialmente. Se solo qualcuno provasse a guardarla attraverso le mani, rugose e dure, segnate dai solchi della fatica che il tempo scolpisce nella pelle e sulle nocche di chi si prende cura di lei, tutto cambierebbe. Per me quelle sono le mani di mio padre, che da quando aveva pochi anni ha dovuto presto comprendere che il sapore amaro della fatica sarebbe stato il sapore del futuro per lui e per noi. Quelle mani, che hanno più di ottant’anni e che si prendono ancora cura della terra e che la amano, la rispettano e la nutrono con fatica e orgoglio fino a farla diventare un pezzo dell’Eden.
A Pollica, nel cuore del Cilento, le mani delle donne e degli uomini hanno dato ordine a solchi di verdure e a filari di viti raccontando di un tempo fermo, fatto di bellezza e di vita che ci attraversa, hanno modellato le chiome degli ulivi accarezzate dal vento che viene dal mare, per regalare l’oro verde della lunga vita. Qui la terra ci ha restituito una lunga vita fatta di benessere, che in un equilibrio magico ed invisibile ci consente di raccontare il Cilento come uno di quei luoghi in cui resiste un terzo della biodiversità di tutta l’Italia, dove l’uomo ha saputo nella storia creare patrimoni di conoscenza e cultura che potessero essere di esempio per l’umanità.
Il passato ci racconta una storia fatta di reciprocità fra la Terra e l’uomo, ma anche di scellerata distruzione che ha richiesto il sacrificio della vita di chi, come Angelo Vassallo, pescatore, contadino del mare, con le sue mani fatte di fatica ha voluto difendere la sua amata terra, che gli era stata affidata.
Mentre guardo la Terra osservo le mie di mani e cerco di capire come accarezzarla e cosa per essa e per chi verrà dopo io potrò fare. Se lo facessimo tutti sono certo che saremmo in grado di trovare quell’equilibrio necessario a creare bellezza in simbiosi con il nostro Pianeta. Perchè, come dice Ernest Hemingway, “Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare”.
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