Giovedì 15 aprile il Parlamento europeo ha tenuto un’audizione pubblica di tre ore sull’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the cage age, la campagna che chiede all’Europa di eliminare l’uso delle gabbie per l’allevamento, che è stata accolta calorosamente dai tre commissari europei presenti durante il dibattito. Molti europarlamentari sono intervenuti e, nel complesso, l’Ice ha ricevuto un sostegno schiacciante.
I parlamentari sostengono End the cage age
Molti di loro hanno speso parole per la campagna, come Norbert Lins, presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (gruppo del Partito popolare europeo, Germania) che ha dichiarato durante l’audizione che “la maggior parte degli oratori ha accolto con favore questa iniziativa”, di cui Animal Equality è stata sin da subito parte. L’audizione pubblica di oggi è stata una pietra miliare per l’iniziativa, in vista della risposta ufficiale della Commissione europea, attesa nei prossimi mesi.
I sussidi agricoli dell’Unione europea e il Recovery fund possono essere utilizzati in parte per eliminare gradualmente l’allevamento in gabbia e implementare metodi alternativi. Avete il pieno sostegno della Commissione europea per attuare questa trasformazione.
Diversi Stati membri e imprese con sede in Europa si sono dimostrati dei pionieri abbandonando l’uso delle gabbie e dimostrando come questa pratica barbara e crudele non sia affatto indispensabile: alternative economicamente sostenibili sono infatti possibili.
Ora è il momento che il resto dell’Ue si metta al passo: per questo continuiamo a chiedere alla Commissione europea di mettere in atto una graduale eliminazione delle gabbie negli allevamenti, attraverso una revisione della direttiva del 1998 sulla protezione degli animali d’allevamento.
Ancora 300 milioni di animali dietro le sbarre in Europa
L’Ue sostiene di essere leader nel benessere degli animali, eppure ogni anno condanna più di 300 milioni di animali d’allevamento a una vita misera in gabbie anguste. Oltre 45 milioni sono in gabbia proprio in Italia, che si attesta tristemente tra i paesi con più animali rinchiusi, dopo Spagna e Regno Unito.
Gli animali ancora allevati in gabbia in Europa per tutta o una parte della loro vita sono galline, scrofe, conigli, quaglie, anatre e oche. Animal Equality è impegnata da anni a liberare gli animali dalla tortura delle gabbie e per questo abbiamo realizzato svariate investigazioni in Italia, come quella sulle scrofe o quella sulle galline.
Proprio guardando immagini come queste ci si rende conto di quanto sia importante lottare per porre fine a questa pratica: le gabbie sono il simbolo per eccellenza della crudeltà degli allevamenti intensivi e i cittadini europei non hanno esitato ad esprimersi contro questa crudeltà.
La storia di End the cage age
La campagna è stata lanciata l’11 settembre 2018 ed è terminata esattamente un anno dopo, avendo raccolto un numero eccezionale di firme: 1.6 milioni. A seguito della validazione da parte dei singoli Stati membri, le firme autenticate sono risultate 1.397.113, ben al di sopra del minimo necessario di 1 milione di firme richieste affinché l’iniziativa sia valida.
End the cage age ha anche superato il numero minimo di firme in 18 stati membri, ben al di sopra dei 7 richiesti. Per questo End the cage age è stata:
- La sesta Ice di successo tra le 75 iniziative registrate negli ultimi 8 anni,
- La terza per numero di firme raccolte
- La prima Ice di successo a favore degli animali negli allevamenti
I cittadini europei continuano a far sentire la loro voce per chiedere la fine di questa crudeltà. prima dell’audizione, lo scorso 13 aprile, i cittadini dell’Ue e le organizzazioni non governative si sono riuniti in un twitterstorm, incoraggiando gli eurodeputati a sostenere l’Ice durante l’audizione pubblica. Sono stati inviati 35mila tweet, raggiungendo un numero potenziale di oltre 3,7 milioni di visualizzazioni, rendendo innegabile il sostegno pubblico.
Ora attendiamo la decisione finale della Commissione europea, ma cittadini, società civile e parlamentari si sono espressi: è ora di mettere fine a questa crudeltà!
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