Due schieramenti. Quasi un derby. Da una parte i sindaci e i presidenti delle isole italiane, dall’altra le località turistiche del resto dello stivale. Cosa si paventa di fare? Vaccinare tutti gli abitanti delle isole per permettere così a quei territori di pregiarsi del titolo covid-free che chiaramente favorirebbe il prossimo turismo. Chiaro è, ancora una volta, che l’Italia fatica a pensarsi paese, popolo, nazione. Ognuno, anche davanti a una pandemia, ragiona in modo solipsistico. Certamente non per il bene comune.
Vaccinare prima gli abitanti delle isole: chi è pro, chi è contro
È un tema caldo questi giorni. Perché molti settori – specie il terzo – del paese produttivo sono fermi da tempo. Alcune regioni infatti sono state in zona rossa per mesi, provvedimento che ha significato perdite enormi. I ristori tardano ad arrivare e sono comunque insufficienti. Dunque non rimane che pensare con ottimismo all’estate e alle vaccinazioni. E da qui il caso. Vaccinare prima tutte le isole e far ripartire il turismo.
Ad alimentare la polemica, ha concorso anche il più titolato in merito: il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, infatti ha inizialmente valutato l’idea come possibile. Ma in tanti, autorevoli, tuonano contro quest’eventualità: il commissario straordinario Generale Francesco Figliuolo, indirettamente, grazie all’ordinanza nazionale che prevede come categorie prioritarie da vaccinare quelle degli over 80 e dei fragili, per arrivare poi a scalare fino ai 60 anni; a lui si aggiunge il neo presidente della Conferenza delle regioni Massimiliano Fedriga che ha chiesto “le stesse regole dappertutto” e, non ultimo, il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che in un post su Facebook ha scritto: “Mi auguro che il ministro del Turismo Garavaglia rigetti immediatamente la proposta di isole covid-free. Non possono esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre”.
Isole covid-free: il caso della Grecia
L’impressione è che, le recenti vacanze pasquali e la piccola fuga verso mete covid-free estere, abbia portato a un tentativo di emulazione da parte delle nostre amministrazioni, senza però valutarne attentamente le conseguenze. Come ha detto De Luca, si teme fortemente che il turismo italiano possa perdere terreno rispetto a quello di paesi che si sono mossi per tempo per offrire soluzioni di viaggio più sicure dal punto di vista sanitario e anche meno costose. Non parliamo infatti di mete da sogno come le Maldive ma di isole raggiungibili in pochissime ore di aereo dall’Italia, come quelle greche.
La Grecia infatti viaggia veloce e dal 14 maggio non sarà più richiesta ai turisti la quarantena, ma solo un certificato vaccinale o un test molecolare negativo. È stato annunciato dalla vice ministra del Turismo, Sofia Zacharaki, nonostante ora il paese abbia una percentuale di vaccinazione di solo poco più del 7 per cento. Ma gli sforzi si stanno concentrando, dopo anziani e sanitari, proprio sulla popolazione delle 230 isole che presto saranno scelte dai turisti per le proprie vacanze. Intanto la Grecia ha già il primato di vantare tra le sue, la prima isola covid-free d’Europa, Kastellorizo.
Anche l’Egitto si sta muovendo in questo senso e la Spagna non è da meno: alle Canarie per esempio è possibile già da tempo recarsi presentando semplicemente un test molecolare negativo eseguito nelle 72 ore precedenti all’arrivo. In Italia si fa polemica e si discute ma per ora è certa solo l’ordinanza secondo la quale esiste un’unica priorità: vaccinare anziani e fragili.
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