Lockdown nei weekend come a Natale, zona gialla rafforzata, con chiusura dei parchi e coprifuoco anticipato alle 20, zona rossa se i contagi in un determinato territorio superano i 250 casi su 100mila abitanti, Pasqua blindata. Queste sono alcune delle ipotesi, che sembrano ormai certe, sul tavolo del governo per frenare l’avanzata della terza ondata di coronavirus. Ma Mario Draghi vuole aspettare le informazioni dal monitoraggio settimanale – che arrivano ogni venerdì – con i nuovi dati sui contagi, prima di prendere qualsiasi decisione. Subito dopo, il Consiglio dei ministri, appena sei giorni dopo l’entrata in vigore del Dpcm del 6 marzo, varerà il decreto legge con le nuove misure ad hoc. Secondo quanto riporta l’Ansa, la disciplina entrerà in vigore a partire da lunedì 15 marzo e rimarrà tale fino al 6 aprile.
Cosa cambia con il nuovo decreto legge
Sono ore di trattative e mediazioni all’interno dell’esecutivo tra rigoristi e aperturisti. Tra le ipotesi più accreditate ci sarebbe quella di far scattare automaticamente la zona rossa nelle regioni in cui si supera la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti. Questo meccanismo è già previsto dal Dpcm attualmente in vigore, ma con il nuovo decreto la decisione sarebbe in capo ai presidenti delle regioni.
Si inaspriscono poi le regole nelle zone gialle: probabile chiusura dei parchi, divieto di stazionare in strada, di fare asporto di bevande dopo le 18, stop alla possibilità di visitare in due parenti e amici e c’è il rischio che venga anticipato il coprifuoco alle 20 (attualmente alle 22).
Rimane il dubbio su quello che dovrebbe succedere nei fine settimana. Il Comitato tecnico-scientifico vorrebbe il lockdown nei weekend come a Natale. Che vorrebbe dire negozi e ristoranti chiusi e divieto di spostamento, tranne che per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.
Arriviamo poi al tema scuola. Il fatto che le varianti di Covid-19 stiano colpendo anche la fascia dei più giovani, farebbe propendere verso l’ipotesi della didattica a distanza per le scuole superiori anche nelle zone arancioni. Soluzione che però non convince gran parte dell’esecutivo. È molto probabile, inoltre, la proroga del divieto di spostamento tra regioni fino al 6 aprile, giorno in cui scadrà il Dpcm attualmente in vigore. Ad oggi lo stop è previsto fino al 27 marzo.
Infine, sembra ormai certa l’ipotesi di una zona rossa in tutta Italia nel periodo di Pasqua. Sempre secondo l’Ansa, dal 3 al 5 aprile, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta, si andrebbe incontro a un lockdown generalizzato. Dalla misura saranno esentate le regioni che in quel momento si troveranno in zona bianca (attualmente solo la Sardegna).
Come cambiano colore le regioni con il nuovo decreto legge
Secondo i dati forniti martedì 11 marzo dal ministero della Salute, l’indice di contagio Rt sarebbe oltre la soglia critica in molte zone d’Italia, dunque le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza faranno entrare nelle due fasce più alte di rischio quasi tutto il paese.
È molto probabile il passaggio alla zona rossa per Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Sono a rischio anche Lazio e Calabria, che passerebbero dal giallo al rosso. Mentre rimangono in zona rossa dalla scorsa settimana Campania, Basilicata e Molise.
La Liguria, con un Rt a 1,08 passa in arancione, così come la Puglia. Nella stessa fascia ci sono già Toscana (a rischio zona rossa), Abruzzo e Umbria. A parte la Sardegna che dovrebbe restare bianca ma sotto osservazione, in giallo dovrebbero rimanere solo Sicilia e Valle d’Aosta (a rischio arancione).
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