Autodeterminazione… cos’è???
L’autodeterminazione individuale indica un percorso di consapevolezza e coscienza della realtà in cui, ognuno, si trova.
Molti credono che l’autodeterminazione sia una panacea di tutti i mali, il paese dei balocchi, dove tutto è dovuto e finiscono con il traslare rivendicazioni (non risolte verso i genitori) allo Stato e poi a chiunque altro si presenti sul loro cammino.
In realtà l’individuo che inizia questo tipo di percorso, si pone in una forma di perdono verso se stessi con la coscienza, adesso acquisita, di voler mettere a disposizione le proprie abilità manifestando i propri talenti a beneficio di tutta la razza umana.
Prendendo ad esempio la favola di Pinocchio potremmo affermare che il percorso dell’autodeterminazione ben manifesta la trasformazione del burattino che, dopo varie peripezie, “sceglie” di diventare “bambino in carne ed ossa”.
Il percorso di autodeterminazione, al contrario di quello che molti hanno pensato di aver capito, non nasce con l’obiettivo di rivendicazione, tout court, dei Diritti Inalienabili dell’uomo, oltre tutto riconosciuti dagli Stati i quali vanno esercitati; ma con il desiderio di apportare nuova energia, aiuto lì dove le amministrazioni, oberate da loro altre necessità, risultano carenti.
Come enti in extragiurisdizione e con la finalità di perseguimento dell’alto obiettivo di scopo umanitario- morale e filantropico, in rispetto delle Leggi Nazionali, si cerca di ri-valorizzare il patrimonio della Nazione; Ri-qualificare i territori con la finalità di creare indipendenza individuale e collettiva partendo dall’alimentazione ( quindi orti biodinamici) e passando per il minor sfruttamento del suolo quindi uso di energie rinnovabili, fino alla ricerca di nuove forme e di strumenti che possano permettere l’uso di prodotti di scarto per creare energie.
Il riciclo di molti materiali permette un minore sfruttamento di tutto ciò che ad esso è correlato favorendo, di conseguenza ed in conformità con la Costituzione di Stato, la minor spesa per le realtà locali nelle quali gli autodeterminati vanno ad inserirsi. Per favorire questo alcuni autodeterminati hanno messo in campo attività di pulizia scogliere, spiagge, strade, letti dei fiumi etc…
L’autodeterminazione, concetto quanto meno quanto condiviso dalla Confederazione, non nasce da obiettivi assistenzialistici ma dal desiderio di favorire sviluppo di abilità, recupero delle arti e dei mestieri che, un tempo, permisero ai nativi di raggiungere il primato nelle produzioni artigianali.
Gli autodeterminati “apportano” le proprie capacità, conoscenze….. Creano microeconomie con scambio di opera. ”
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