Contante questo sconosciuto

Di Filippi Giuseppe

Intervista con Marco Santero

 

D: Per cominciare chi è e cosa fa M. S.?

R: Sono un cittadino come tanti altri a cui più di 40 anni fa un professore geniale (di chimica!!) innesca curiosità e stimoli in campo economico-finanziario e in particolare la gestione della moneta da parte degli Stati.

Da allora il tarlo della ricerca e dello studio di settore non ha mai smesso di stuzzicare la mia sete di conoscenza.

 

D: Bene appurato ciò direi di passare direttamente al nocciolo della questione. Marco potresti parlarci, ci diamo del tu visto che ci conosciamo da anni, del sistema denaro e dell’uso del contante, in considerazione del fatto che vogliono eliminarlo per passare alla moneta elettronica?

 

R: Per affrontare questo discorso dobbiamo fare un passo indietro, in considerazione che il suo uso non è nato proprio ieri e da migliaia di anni è lo strumento di scambio per le interazioni commerciali, bisogna sottolineare che dà un potere assoluto a chi lo detiene e ancora di più a chi ne può controllare la creazione.

Per potere capire meglio il meccanismo è necessario risalire al periodo dopo la fine della seconda guerra mondiale. L’Italia, come sappiamo tutti, è uscita dalla guerra completamente distrutta, ma aveva una situazione particolare nell’ambito europeo.

Nonostante fosse sotto l’influenza americana era il Paese con la più alta percentuale comunista dell’occidente. Un rischio molto grande di cambio sponda da occidentale a sovietica.

Il primo ministro De Gasperi e Donato Menichella, uno dei principali registi del boom economico italiano, sconosciuto ai più, andarono dall’allora presidente USA Truman e gli dissero sostanzialmente “… noi abbiamo impedito che l’Italia diventasse comunista dando il voto alle donne, che è risaputo sono molto legate (allora) alla chiesa cristiana, però sappi che il rischio comunista è ancora molto alto, quindi devi permetterci di dare all’Italia un benessere diffuso in modo ampio e capillare tale da fare dimenticare il pensiero comunista…”.

Così è stato fatto per i 35 anni successivi, dando agli italiani una autonomia economica attraverso una banca centrale, la banca d’Italia, che era di proprietà di altre grandi banche che però fino all’arrivo di Ciampi erano pubbliche. È suo il “merito” dell’inizio del processo di privatizzazione delle banche.

Fino a allora la funzione della Banca d’Italia, come entità pubblica, era quella di finanziare lo Stato, calmierava i titoli di stato attraverso il controllo dei tassi d’interesse del debito pubblico, nodo fondamentale di uno Stato per non avere problemi.

Questo viene dimostrato, nel nostro Paese, nel periodo storico che va dagli anni ’50 agli anni ’80 che a dispetto di immani investimenti in ogni campo (siderurgia, metalmeccanica, autostrade, piano casa di Fanfani, petrolchimici…) il debito pubblico aveva una linea costante come si può rilevare dal grafico del sole 24 ore. Importante sottolineare che l’Italia arriva al dopoguerra devastata e con un debito pubblico altissimo, come si vede dal grafico, eppure… Nei 30 anni successivi il boom economico, in Italia, è clamoroso e salta la Francia, salta l’Inghilterra e inizia a “grattare le terga” alla Germania!!

Debito pubblico: come, quando e perché è esploso in Italia - Il Sole 24 ORE

Tratto dal Sole 24ore

 

Cosa che invece non accade più dopo lo sganciamento della Banca d’Italia dal tesoro nel 1981con la conseguenza che il debito dal 60% schizza al 128% in soli 11 anni, grazie alla speculazione feroce dei titoli di Stato non più controllati e calmierati dalla Banca d’Italia.

 

D: Hai parlato di Ciampi di che anni parliamo?

 

R: Ciampi è diventato governatore della Banca d’Italia dal 79 al 93. Precisando che era laureato in Lettere (e successivamente in giurisprudenza) e non in economia quindi le domande nascono spontanee laddove si avessero ancora dei dubbi sul reale aspetto di queste manovre. Vorrei raccontare un aneddoto a proposito dei miei studi in economia, ricordo che ai tempi dell’università comprai un Bignami di Economia Politica (la curiosità era di vedere come veniva riassunta in breve la materia), era il 1984, e a riguardo delle banche di emissione recita a pagina 120 cosi:

l’EMISSIONE DELLA MONETA E’ OGGI UNA FUNZIONE RISERVATA ALLA SOLA BANCA DI EMISSIONE CONTROLLATA DALLO STATO: INFATTI PER LE CONSEGUENZE ECONOMICO-SOCIALI CHE LE VARIAZIONI DEL VALORE DELLA MONETA IMPORTANO NEL SISTEMA ECONOMICO, SI E’ SENTITO IL BISOGNO DI SOTTRARRE TALE FUNZIONE AGLI INTERESSI DEI PRIVATI BANCHERI CHE POSSONO INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L’ECONOMIA NAZIONALE.”

Oggi nei testi di economia non esiste traccia di questa esposizione, è stata praticamente cancellata, facendo passare il concetto di uno Stato che non deve controllare il sistema monetario per evitare corruzioni e concussioni di vario genere.

 

D: Chissà se Ciampi aveva letto il Bignami? Potremmo affermare che tali personaggi siano stati nominati con questo preciso intento, ovvero quello di smontare la struttura economica statale?

 

R: Assolutamente sì.

La vera domanda è: chi gli ha spiegato la macroeconomia e la gestione della moneta, visto che i suoi studi erano in settori completamente diversi?

Fin dal primo testo redatto come governatore della Banca d’Italia (le “Considerazioni finali” del 1980), Ciampi sostenne come l’Europa dovesse essere «il chiodo al quale l’Italia doveva aggrapparsi con tutte le sue forze».

Egli riteneva che l’unico modo per eliminare il problema di una società e di un’economia che non volevano accettare «né vincoli, né discipline» fosse legarsi a un vincolo esterno forte come lo SME (precursore dell’euro).

Le misure economiche che Ciampi adottò da governatore furono perlopiù varate in una prospettiva sovranazionale piuttosto che nazionale.

Nominato a seguito di uno scandalo montato in modo fittizio che ha visto coinvolto Paolo Baffi il precedente governatore dal 1975 al 1979, guarda caso era laureato in economia e commercio.

Quindi è stato tolto un economista per inserire un Letterato/giurista. Ciampi nel 1981 chiamò Andreatta, Ministro del tesoro, per sganciare la Banca d’Italia dal tesoro.

Cosi giusto una curiosità, abbiamo avuto un altro esperto di finanza, tanto da diventare ministro della finanza sotto il governo Conti, oggi sindaco di Roma, Roberto Gualtieri anche lui laureato in Lettere.

 

D: Tornando un attimo sul centrum della questione sull’uso del contante, hai sicuramente sentito parlare di alcuni gestori di servizi che applicano al pagamento con carte una somma di 2 euro a transazione. Come mai e tu cosa ne pensi.

 

R: Il problema fondamentale di questa lotta al contante è una, come al solito, questione tutta italiana. Prendi ad esempio la Germania dove non c’è nessun vincolo all’uso del contante.

La limitazione all’uso del contante è funzionale, soltanto, agli interessi delle banche e agli interessi di controllo.

In premessa si deve dire che le banconote cartacee, di per se sono un piccolo capolavoro a partire dalla carta che carta non è ma intrecci di cotone e poi le stampe raffinatissime per dare al biglietto il suo aspetto e tutte le varie caratteristiche di sicurezza contro la falsificazione. Un piccolo capolavoro.

Come dicevo una banconota ha una vita di circa sette/otto anni per poi finire al macero in quanto usurata. Per tutto questo tempo il suo valore rimane invariato, ovvero una banconota da 50 € alla fine della sua vita vale sempre 50 € (a parte il potere di acquisto ma questa è un’altra storia). Invece se usi la moneta elettronica e prendi gli stessi 7 anni come la vita di una banconota, avrai dimezzato se non azzerato del tutto il valore dei 50 € che saranno finite nelle casse delle banche.

Questo grazie alle commissioni, e la finanza speculativa, fatta da privati, è proprio questo che vuole, non dobbiamo dimenticare mai che lo scopo di un’azienda/società privata tende sempre a raggiungere il massimo profitto per se e non per la società umana, in questo caso è il caso di dire con il minimo sforzo e investimento.

 

D: con questa risposta hai praticamente anticipato in modo esaustivo le due domande successive che avevo preparato. Quindi possiamo affermare che questa “tassa” è la solita cosa tutta all’italiana. Ma gli altri stati membri come si comportano?

 

R: Si, ci sono dei Paesi che hanno delle commissioni quasi inesistenti, come ad esempio l’America.

Ma il punto chiave è un altro, ovvero se si introduce il pagamento elettronico si introduce anche e soprattutto un sistema di controllo capillare e totale su tutto, chi sono, cosa faccio, cosa compro, dove sono… Il tutto condito dalla favoletta che in questo modo contrasto l’evasione fiscale e si combatte il riciclaggio. E questa è la balla più colossale, in quanto l’evasione fiscale per l’80% almeno non è evasione fiscale reale ma elusione fiscale a norma di legge europea grazie a paradisi fiscali, a mio parere criminali, in quanto viene permesso (dall’Europa) l’esistenza di tali stati paradiso fiscale, i quali rubano a altri Stati le tasse che dovrebbero incassare, quali l’Olanda, Irlanda, Lussemburgo e la Gran Bretagna, questa è la follia più pura in quanto si produce in Italia e la tassazione avviene nei Paese sopra menzionati, con il bene placido del Governo italiano e con una perdita di risorse incommensurabile.

E qui avviene il giochino del distogliere l’attenzione dal fulcro della questione additando un colpevole di turno quale l’idraulico che non ti fa la fattura, anche se così fosse si parla di somme tanto irrisorie che un economista serio non prenderebbe nemmeno in considerazione. La massa tenuta nella totale ignoranza in materia plaude al massacro fiscale in atto in Italia da decenni, in particolare per le aziende che (compresi i contributi pensionistici) vengono massacrate fino al 65/68 % di tassazione, una cosa folle e suicida per il paese!!

Quindi ricapitolando l’uso del contante è di primaria importanza, basti pensare a vari e/o fortuiti eventi come un albero che cade su un elettrodotto in Svizzera il 28 settembre 2003 (20 anni fa giusti giusti) che creò un Black out totale nell’intera penisola Italiana o ancora più grave un attacco hacker, ormai sempre più frequenti e “raffinati” ad esempio negli USA bloccano tutti i sistemi di un Ospedale e chiedono il pagamento di un riscatto per non bloccare macchinari che porterebbero alla morte dei malati.

 

D: quello che dici è molto chiaro ma da quello che dici risalta che è tutto studiato a tavolino

 

R: Certamente e vorrei fare degli esempi su come e cosa è successo in questi ultimi anni con il covid e su come è stata gestita la pandemia o su un altro fatto come il caso Ustica (1980). Proprio in questi giorni Giuliano Amato ha lasciato una dichiarazione dove indica i francesi come responsabili dell’accaduto a seguito di una operazione militare segreta che aveva lo scopo di uccidere Gheddafi. Questo ci porta a un ragionamento semplice, considerato che Amato ha ricoperto quasi tutte le cariche più importanti ed è uno dei politici della “prima” repubblica ancora in vita.

Ovvero che per decenni c’è stata una perfetta collusione con servizi segreti, politica, magistratura e informazione di vario genere.

E tale collusione si è amplificata con la psicopandemia e l’imposizione forzata di terapie geniche sperimentali che stanno causando gravi anomalie nella mortalità dei giovani e adulti con una esplosione dei malori fatali e malattie oncologiche e degenerative molto aggressive e rapide negli esiti letali. Tutto accuratamente oscurato e ignorato da questo grumo di potere tossico per il paese

Tutto questo relega l’Italia nel suo ruolo effettivo, ovvero di colonia Americana, Inglese, Tedesca e anche Francese. Uno dei motivi dell’attacco a Gheddafi. Egli era un pilastro fondamentale della nostra sicurezza energetica e il tutto è stato messo a tacere con l’epiteto di complottismo. In questi ultimi 3-4 anni sembra di vivere un copione già scritto e recitato con parecchie repliche.

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/10/02/news/fiori_ustica_missile_francese_contro_gheddafi_giuliano_amato_intervista-413006471/

 

D: Tutto molto interessante tra le altre hai parlato del periodo pandemico ma ti chiederei di potere posticipare questo argomento magari in un’altra intervista. Mi soffermerei sul discorso monetario, e visto che hai parlato del premier libico, che voleva, se non ricordo male, creare una banca nazionale africana e questo forese non andava bene al resto del mondo?

 

R: assolutamente, grazie alle ingentissime riserve d’oro accumulate (e poi scomparse dopo la sua morte) voleva creare una valuta per liberare, in particolare, i 14 stati ex (sulla carta) colonie della Francia in Africa soggette ad un feroce colonialismo monetario tramite l’imposizione del Franco FCA da parte della Francia, che permetteva la Grandeur francese basata su sangue africano.

Attualmente però il “giochino” francese si sta rompendo perché questi paesi stanno passando nell’orbita Russo-Cinese e la Francia proverà la “durezza del vivere”!

 

D:  sulla cartamoneta ai tempi della lira c’era in bella vista la dicitura “pagabile a vista al portatore”, sui fogli dell’euro non se ne vede traccia. Come mai e cosa comporta?

 

R: il concetto di pagabile al portatore è stato eliminato già dagli anni ‘70 dopo che Nixon aveva eliminato il cambio del dollaro legato all’oro. Da allora la moneta non ha più nessun valore concreto e può essere stampata senza limiti. Questo rende ancor più grave la favola che racconta della scarsità monetaria che viene presa come scusa per incentivare l’austerity con cui ci abbindolano e massacrano da almeno 40 anni.

 

D: Altra cosa interessante è sottolineare che nel ns Paese c’è una politica che mette in dubbio il servizio statale, si vende i servizi, per es. ai francesi, che acquistano.

 

R: Certo di fatto i francesi (colonialisti per loro natura) si stanno comprando le banche, la ex FIAT, i servizi pubblici essenziali come trasporti, acqua potabile, ecc.

Le banche italiane in particolare modo hanno attirato i francesi in quanto a differenza delle loro sono piene di risparmi e non di debiti.

Ma la cosa più buffa è che le società francesi che stanno comprando sono in gran parte pubbliche o partecipate dallo stato francese.

Stessa cosa per le aziende tedesche che fanno acquisti a piene mani in Italia, un vero saccheggio coloniale.

In Italia invece la politica sta distruggendo il pensiero statale con il martellamento mediatico che le cose statali non funzionano, vedi scuola, sanità, ferrovie. Quindi, riassumendo, l’Italia sta smantellando lo stato per venderlo (o svenderlo) a un altro Stato.

Come diceva Cicerone 2000 anni fa “uno stato, impero, regno può resistere a qualunque tipo di perversione umana (ladri, assassini, pedofili, corrotti, ecc.) TRANNE UNA, CIOE’ IL TRADITORE CHE LAVORA PER IL NEMICO FACENDO CREDERE CHE FA GLI INTERESSI DEL PAESE!!”

 

Grazie Marco